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Obbligo dell'APE a fine lavori: tutto quello che si deve sapere

Mela News

Scopriamo cos'è l'APE, Attestato di Prestazione EnergeticaVediamo quali caratteristiche deve avere e quali informazioni deve contenere l'APE, l’Attestato di Prestazione Energetica che viene redatto a fine lavori Si definisce come APE, o Attestato di Prestazione Energetica, il documento ufficiale che descrive le caratteristiche energetiche di un edificio o di una singola unità immobiliare. Viene usato per definire i consumi energetici di cui l’immobile necessita per riscaldarsi d’inverno, raffrescarsi d’estate, produrre acqua calda sanitaria e far funzionare il sistema di illuminazione degli spazi; attribuisce una classe energetica che parte da A4 – la più efficiente – per arrivare fino a G, che è la meno performante. Costituisce uno strumento prezioso per coloro che vogliono affittare o acquistare un immobile e rappresenta un requisito obbligatorio per legge in diverse fasi del ciclo di vita di un edificio, fra cui il completamento dei lavori. Vediamo ora nel dettaglio che cos’è l’APE.

27 mag 2025 reading time 04 min Condividi Facebook Linkedin Twitter
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Operaio che installa un impianto sul tetto di un edificio

Operaio che installa un impianto sul tetto di un edificio


Da Classe A e classe G, quali sono le differenze

Come anticipato, l’Attestato di Prestazione Energetica è un documento ufficiale che descrive le caratteristiche energetiche di un edificio e riesce ad offrire una stima concreta di quanta energia consumi ogni anno per soddisfare il comfort interno e garantire il benessere delle persone che lo abitano.

Spieghiamolo meglio: se un edificio in classe A4 è altamente isolato, dotato di impianti efficienti come pompe di calore e pannelli fotovoltaici e sfrutta fonti rinnovati, uno in classe G è generalmente mal isolato, usa impianti datati e crea alti sprechi energetici.

Diamo qualche numero, per capire meglio, riferendoci ad un’abitazione di 100 metri quadrati:

  • in classe A4 può consumare meno di 30 kWh/m² all’anno, per un totale di circa 3.000 kWh/anno

  • in classe G può superare i 200 kWh/m² all’anno, arrivando a oltre 20.000 kWh/anno; si tratta di un consumo 6 volte maggiore

Se dovessimo dare un’idea di spesa, potremmo dire che, a parità di tariffe, una casa in classe G può costare fino ai 3000 euro in più rispetto ad una casa in classe A4.

Quali sono i vantaggi di un’abitazione efficiente?

Ma non si tratta solo di costi; vediamo nel dettaglio che cosa sa offrire un’abitazione in classe A:

  • maggior comfort termico, che si traduce in temperature più miti in inverno e più fresche in estate

  • una migliore qualità dell’aria grazie alla ventilazione meccanica controllata

  • un impatto ambientale ridotto per le minori emissioni di CO2

  • un valore superiore, perché l’immobile è maggiormente appetibile sul mercato

Ecco perché è fondamentale non limitarsi a considerare l’APE come un mero adempimento burocratico, ma ritenerlo come uno strumento fondamentale sul quale basare decisioni consapevoli sul patrimonio immobiliare.

Un esempio concreto: un appartamento di 100 metri quadrati in classe A4

Immaginiamo ora un appartamento di 100 metri quadrati di nuova costruzione, che viene classificato come classe A4. In questa categoria, l’APE dovrà certificare un consumo annuo inferiore a 30 kWh/m² all’anno; si tratta di un dato che viene riportato nel documento con la chiara indicazione della prestazione energetica globale, suddivisa in energia che proviene da fonti rinnovabili oppure non rinnovabili.

L’APE evidenzierà anche le tecnologie che sono presenti ed utilizzate, come un impianto fotovoltaico, una pompa di calore ad alta efficienza oppure triplo vetro basso emissivo; la sezione relativa alle raccomandazioni migliorative potrà risultare vuota.

Insieme al certificato sarà presente anche una rappresentazione grafica a colori, che risulta facilmente comprensibile anche a chi non ha specifiche competenze tecniche.

Quali leggi regolano l’APE?

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L’APE è previsto da normative italiane che recepiscono direttive europee sull’efficienza energetica.

Riferimento principale è il D.Lgs.192/2005, che è stato aggiornato nel tempo per adeguarsi ai nuovi standard UE. Il D.P.R. 75/2013 stabilisce invece chi può redigere il certificato, mentre il Decreto Ministeriale del 26 giugno 2015, che è noto anche come Decreto Requisiti Minimi, ha introdotto obblighi più stringenti, dichiarando quando l’APE è necessario: nuove costruzioni, demolizioni e ricostruzioni, ristrutturazioni importanti o interventi che modificano la prestazione energetica dell’edificio.

Quali caratteristiche deve avere?

Esiste un formato standard nazionale che indica quali sono le caratteristiche che l’APE deve possedere per essere ritenuto valido: si fa quindi riferimento a valutazioni tecniche oggettive, basate su rilievi, documentazione di progetto e, qualora necessario, sopralluoghi.

Deve includere indicazioni precise sulla prestazione energetica globale, quindi sul consumo di energia primaria, con una distinzione fra energia da fonti rinnovabili e non rinnovabili; Infine, deve contenere raccomandazioni migliorative, cioè suggerimenti concreti per rendere l’edificio più efficiente dal punto di vista energetico, per quanto riguarda la sostenibilità e il risparmio economico.

Quali dati deve contenere?

Sono diverse le informazioni tecniche che devono essere contenute nell’APE; vediamole ora insieme:

  • i dati identificativi dell’edificio o dell’unità, come l’ubicazione e la destinazione d’uso

  • le caratteristiche termo-fisiche dell’involucro, fra cui le pareti, i serramenti, il tetto e i pavimenti

  • le prestazioni degli impianti, con riferimento a riscaldamento, raffrescamento, ventilazione

  • il fabbricato energetico annuale, suddiviso per usi energetici

  • l’indice di prestazione energetica globale

  • la classe energetica finale

  • eventuali interventi consigliati per il miglioramento delle prestazioni

Tutti i dati devono essere riportati in modo chiaro e completo, conforme ai criteri normativi e facilmente accessibile.

Chi deve redigere l’APE?

È necessario che l’APE venga redatto da un certificatore energetico abilitato, un tecnico iscritto ad un albo professionale – architetto, ingegnere, geometra o perito – che sia in possesso di una formazione specifica.

Si tratta di una figura che deve operare in piena indipendenza e non deve essere coinvolta nella progettazione o nella direzione dei lavori per lo stesso immobile per il quale deve redigere la certificazione. In molti casi, la redazione dell’APE viene coordinata dal direttore dei lavori o dal general contractor, ma resta fondamentale che sia eseguita da un professionista abilitato.

Cosa succede se l’APE non viene redatto?

Non redigere l’APE può comportare sanzioni molto pesanti.

Il committente può ricevere una multa di un’entità compresa fra i 1000 e i 18000 euro; il direttore dei lavori può essere sanzionato nel caso in cui non verifichi l’emissione del certificato prima della dichiarazione di fine lavori.

L’assenza di questo documento può, inoltre, bloccare le pratiche catastali, le vendite e l’accesso di bonus fiscali.

Il ruolo del giornale digitale di cantiere nella gestione dell’APE

Puntualità, accuratezza della documentazione e coordinamento fra varie figure professionali sono gli elementi essenziali che sono necessari per la redazione e la trasmissione dell’APE.

Scegliere di sfruttare le caratteristiche di un’APP di cantiere come Mela può rappresentare una scelta capace di trasformare un obbligo complesso in un processo fluido e strutturato.

Grazie alle sue caratteristiche Mela permette infatti di creare, organizzare e gestire documenti che definiscono le varie fasi del cantiere, tenendo traccia dell’avanzamento di quei lavori che incidono sulla prestazione energetica e consente di allegare la documentazione fotografica o tecnica necessaria

Aiuta a centralizzare le comunicazioni tra impresa, direttore dei lavori e tecnico certificatore e permette di archiviare il certificato in modo sicuro, insieme alla documentazione di cantiere.

Si tratta di funzionalità che aiutano ad aumentare l’efficienza operativa e consentono di ridurre il rischio di errori formali, dimenticanze o sanzioni, migliorando l’operatività.

Conclusioni

Come abbiamo visto, quindi, l’APE rappresenta una parte integrante del ciclo di vita di ogni intervento edilizio; organizzarlo e gestirlo con strumenti efficaci e moderni consente di trasformare un obbligo normativo in una leva fondamentale per l’impresa e per il cliente.



Alessandro Cognigni

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